Ilaria Napoli è Direttrice Artistica della scuola Momenti In Danza che opera a Firenze dal 2008 con lo scopo di promuovere e diffondere la danza in tutte le età, spaziando dallo yoga, al fitness alla danza.
La scuola si concentra sulla formazione di base della danza classica metodo Cecchetti.
E’ un progetto che ha come obiettivo la realizzazione di una compagnia di performers, composta tutta di ragazzi con disabilità di vario tipo.
Per questo progetto iniziato nel luglio 2019, i ragazzi si sono preparati a vere e proprie audizioni, sia attraverso video che dal vivo. Il debutto del 2020 è stato posticipato causa Covid lockdown. Il lavoro che svolgo con loro è sul musical in particolare lo stile di Bob Fosse, i ragazzi cantano e con loro costruisco sia movimento scenico con elementi dal repertorio Fosse che nuove strutture anche di improving.
Il progetto è in collaborazione con il centro diurno “IL Cannocchiale” cooperativa Gaetano Barberi di Firenze.
Un percorso di riequilibrio energetico corpo/mente attraverso il movimento e…le passeggiate guidate, consapevoli, per le strade della città di Firenze. Un viaggio fuori e dentro se stessi, alla scoperta di simboli e suggestioni. In collaborazione con Nunzia Masiello, istruttrice di yoga/lifecoach ed esperta di riequilibrio dei chakra. Durante il percorso e le camminate vengono introdotti elementi di yoga/meditazione/danza.
Questo duo è nato quasi per gioco, la scorsa estate, a Battipaglia, con mia sorella. Entrambe abbiamo conosciuto il mondo della Country Line Dance, molti anni fa, per un’esperienza di lavoro come ballerine con una coreografa americana, qui in Toscana. Io abbandonai per seguire l’apertura delle varie scuole e tutti i miei progetti di vita e di danza, mia sorella idem per dedicarsi a lavoro e famiglia, ma poi qualche anno fa lei si certifica a Roma, e fonda un gruppo in Campania, Country Zone. Io vado a New York e a causa del Covid non ritorno l’estate del 2020. Io e mia sorella ci guardiamo e diciamo perché no….. facciamo una bella coreografia per celebrare il 4 luglio, così quasi per gioco ci vestiamo a Stelle e strisce e nel cortile di casa di mia mamma giriamo il primo video e facciamo la prima diretta Instagram. Oltre al duo è nato anche il gruppo ARIZONA DANCE JUNIOR. Ogni due sabati facciamo lezione via zoom, e ci colleghiamo con delle live. Ci siamo esibite a Firenze, in una serata di animazione e spettacolo nell’ambito degli eventi per l’estate fiorentina 2020 e siamo disponibili per eventi e party a tema country.
L’idea del progetto è nata quasi banalmente durante uno dei miei periodi di lavoro/studio in New York, città che esprime al massimo il mio essere e che contiene un’energia creativa che è riuscita sempre a dar vita e concretezza ai miei progetti artistici, professionali e dunque fondamentalmente alle mie idee.
Nell’estate del 2009 mi trovavo a New York per una collaborazione con la compagnia di Jennifer Muller, compagnia di danza moderna.
Come ci insegna la cultura americana, è sempre opportuno cogliere ciò che ci accade anche mentre siamo impegnati in altri progetti.
Colsi l’occasione di partecipare come “Volunteers” al Pride March del 30 giugno, evento che, come sappiamo è particolarmente sentito nella città di New York, città da sempre cosmopolita e davvero unicamente aperta a tutte le diversità.
La città celebra il Pride per tutto il mese di giugno…e in quel mese, tutto, ma davvero tutto era arcobaleno, dai fiori delle siepi alle vetrine dei negozi, e quindi fu come, se per un mese, si potesse avere l’occasione di vedere un mondo come sempre dovrebbe essere. A COLORI, senza maschere e pregiudizi di alcun tipo.
In quel mese visitai anche un’installazione davvero particolare nella zona di Seaport District (posso fornire informazioni e materiale su questo) che mi ispirò molto anche a livello coreografico. L’installazione consisteva in diversi tubi colorati che emettevano luci e musiche sempre differenti in base al passaggio della persona che li attraversava e soprattutto al tocco e alla diversa intensità nonché temperatura della mano. Questo produceva ogni volta un effetto diverso. Restai davvero incantata, e lì si accese la lampadina che poi mi ha portato a pensare e iniziare a creare IN Colours. Era bellissimo, perché rappresentava davvero quello che è il Colore del mondo.
Mi misi subito al lavoro, grazie anche all’aiuto della tutor del mio progetto di studio allo Steps on Broadway, trovai un gruppo di ballerini davvero versatili e appassionati (io prima fra tutti!!) e iniziai a creare e a lavorare sull’idea coreografica (ad oggi un assolo e un pezzo di gruppo) sostanzialmente di stile modern ma con una buona parte di “improving”.
Oltre alla giornata del Pride march della città sulla fifth Avenue…..mi feci anche l’Harlem Pride (esperienza che porterò sempre dentro di me)
Fu immediato a quel punto, avevo chiaro cosa volevo esprimere, e dal primo giorno di prova con i ballerini spiegai subito loro cosa era IN Colours per me.
Per me IN Colours è il colore a 360 gradi. Un colore di vita, un colore di messaggio (che non sopravvaluta o scimmiotta le diversità, ma che le riconosce e le fa vivere). IN Colours è ciò che può rappresentare per noi una o più interferenze nelle nostre vite in bianco e nero (spesso) ma che può dare colore alla nostra personalità, IN Colours è colui che è “multipotenziale”, colui che è sfaccettato, e poliedrico (e molti artisti lo sono)…..e non si inquadra solo nel definire un’identità sessuale ma abbraccia molto di più, e non solo per il genere umano, ma che interviene anche nell’ambiente intorno a noi……(forme vegetali, e animali di ogni tipo). Tutto ciò che riesce ad esprimere un colore.
Il messaggio del mio progetto è riuscire a portare l’attenzione sul vivere questo colore, quotidianamente, senza giudizio, soprattutto verso sé stessi. (Beh sarebbe un mondo davvero ideale)
Ho creato un pezzo di gruppo….nel quale racconto di una prima fase piuttosto anonima, e nell’evoluzione del pezzo (per adesso è un “work in progress”) si esce da questo anonimato ma NON con un’azione coreografica, bensì attraverso la spinta e la ricezione di disturbi intorno a noi…..disturbi rappresentati da qualsiasi forma di esistenza variegata che ciascuno di noi può incontrare. E che ci può cambiare.
Da questa trasformazione nasce il nucleo della coreografia dove l’immagine è costantemente un movimento dinamico dei ballerini a rappresentare un flusso tra le varie forme ed espressioni di se’ stessi, ma anche del mondo che ci circonda, brutto e bello che sia.
Per il work in progress ho scelto due brani: You’ve Got the Love (Florence + The Machine)
Jubel (Klingande).
Si può vedere qualche stralcio di video dal mio profilo.
Per adesso non ho un video diffondibile, ufficiale. Contavo di lavorarci e anche di debuttare la scorsa estate 2020, ma il Covid ci ha stoppati.
E forse una ragione c’è.
Il titolo sembra banale…..ma ho voluto che fosse IN Coloiurs, perchè contiene anche le mie iniziali, Ilaria Napoli…..e si sa noi artisti siamo davvero poco EGOriferiti.