04 Gen Danza con me
Qual è il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Rimanere incollata davanti allo schermo mentre in prima serata trasmettono lo show con Roberto Bolle, il ballerino italiano di danza classica più famoso al mondo!
Il passo a due con Melissa Hamilton: due corpi che danzano all’unisono, si fondono insieme nel tempo e con la musica, lui che la solleva come se fosse una piuma, con estrema facilità, in un unico solo movimento.
Poi la danza che può superare ogni barriera immaginabile e che lascia tutti senza parole, insieme al ballerino siriano Ahmad Joudeh, sulle note di Inshallah composta e cantata da Sting.
Ahmad ha sfidato la sua famiglia e il padre che lo bastonava sulle gambe per impedirgli di danzare. È stato persino condannato dall’Isis e sulla sua nuca ha il tatuaggio “danza o muori” come messaggio, qualora fosse stato decapitato.
Canon in D è il pezzo che preferisco! È la sua creazione: ho visto Bolle interpretarlo ben due volte in occasione del “Roberto Bolle and friends” (potevo mancare?) dove anche se spesso è affiancato da ballerini più giovani mantiene il suo stile unico e, come si dice in gergo, tiene il palco!
Nella Carmen insieme a Polina Semionova danza con intensità, passione, libertà, desiderio. In Caravaggio danza la delicatezza…
…ma l’apice è raggiunto insieme allo streeter Lil Buck e in particolare quando quest’ultimo interpreta il grande classico “La morte del cigno”.
Unire le parole di una canzone con la danza è un esperimento che apprezzo sempre molto perché il messaggio aumenta di forza.
Lo show si conclude con l’interpretazione delle interpretazioni di Roberto Bolle nel ruolo del Principe nello “Schiaccianoci” dove lo vediamo sorridente e…Principe!
Credo che stasera abbiamo visto e compreso molto di questa disciplina che è la danza:
la difficoltà di far apparire semplici agli occhi di chi guarda cose che in realtà sono molto difficili e che richiedono impegno e concentrazione e, non ultimo, che i ballerini devono “sentirsi”, quando eseguono insieme un pezzo perché solo così agli spettatori arriva il risultato di un grande lavoro anche interiore, di animo.
Roberto Bolle conclude la serata con una considerazione: quando ricevi l’applauso del pubblico, la tensione cala ma non proprio del tutto, perchè hai ancora addosso tutta l’adrenalina del personaggio che hai appena interpretato e, mentre ti inchini e vieni inondato dall’applauso, quest’onda di doppia energia scatena davvero qualcosa di magico!
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